Esiste inoltre la spremitura a caldo, che prevede l’utilizzo di punti di calore durante le fasi di gramolatura, estrazione con il decanter e lavaggio delle presse dopo la spremitura.
Con il calore l’estrazione dell’olio migliora in termini di quantità, perché favorisce l’unione e quindi l’accumulo delle particelle dell’olio, ma a scapito della qualità. L’olio risulta più fluido, ma ne risente la durabilità. Deterioramento e ossidazione si instaureranno più velocemente. A farne le spese sono anche le proprietà organolettiche: l’olio spremuto a caldo perde l’amarezza e il pizzicore che lo contraddistinguono e al palato risulta più dolce.
La spremitura a freddo permette di ottenere quantitativi minori di olio, ma le ottime caratteristiche del prodotto finale fanno ricadere la scelta degli imprenditori più attenti su questo metodo di produzione.
Così è per l’Olio Pace, la lavorazione della materia prima e i controlli durante il processo produttivo danno la precedenza alla qualità.
La raccolta viene effettuata nel mese di dicembre, in modo da avere una qualità migliore dovuto al freddo e maturazione dell'oliva.
Le olive vengono stivate in cassoni e nell'arco di 24/48 ore dal raccolto immediatamente lavorate.
La lavorazione inizia con il lavaggio delle stesse olive e separate da eventuali rametti e foglie.
Successivamente passano sotto le ruote in pietra e lavorate per creare una pasta omogenea.
Dalla pasta creata si arriva all'estrazione rigorosamente a freddo dell'oloio.
Ora che abbiamo il prodotto finito, viene imbottigliato in base alle richieste in diversi formati tra lattine, bottiglie e orcette in terracotta.